In una Italia sempre più digitale Poste Service non poteva fare a meno di attivare i servizi digitali quali lo Spid, la firma elettronica e la posta elettronica certificata ( pec ).
Questi servizi, in particolare lo Spid, contribuiscono a cambiare in modo significativo la burocrazia del nostro paese e ad evitare lunghe code davanti gli uffici delle Pubbliche Amministrazioni. Per l’attivazione di questi servizi i tempi di attesa sono brevissimi.
Il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) è la chiave di accesso semplice, veloce e sicura ai servizi digitali delle amministrazioni locali e centrali.
Un’unica credenziale (username e password) che rappresenta l’identità digitale e personale di ogni cittadino, con cui è riconosciuto dalla Pubblica Amministrazione per utilizzare in maniera personalizzata e sicura i servizi digitali.
Si usa per tanti servizi tra i quali il Bonus Cashback e Supercashback o il Bonus Vacanze tramite l’App IO, per attivare il tuo Fascicolo Sanitario Elettronico, o per richiedere il Bonus Cultura con 18App o con la Carta del Docente.
Può attivare lo SPID qualsiasi cittadino Italiano che ha compiuto il diciottesimo anno di età, esibendo un documento di riconoscimento italiano in corso di validità, la tessera sanitaria o codice fiscale, una email e un numero di cellulare
La PEC permette di inviare e ricevere email che hanno validità giuridica e che si possono equiparare, per legge, a una raccomandata con ricevuta di ritorno.
Il contenuto del messaggio è garantito e non modificabile. Con l’uso di protocolli di sicurezza molto avanzati viene certificato che il testo dell’email non potrà essere manipolato.
Questo è un aspetto molto utile, anche e soprattutto nel caso in cui si tratti di comunicazioni, per esempio, con la Pubblica Amministrazione., fare una disdetta ad un’utenza o dare qualche comunicazione ufficiale.
Una caratteristica della PEC è il rilascio al mittente di una ricevuta che attesta l’avvenuto invio del messaggio. Allo stesso modo, se si invia un messaggio ad un altro indirizzo PEC, si riceverà anche una comunicazione che ne garantisce la consegna. Per ogni fase del trasferimento viene anche inserito un riferimento di data ed ora dei “movimenti” del messaggio.
Anche eventuali problemi, come il mancato invio o la mancata ricezione, sono sottolineati dall’invio da parte del sistema di apposite ricevute. I messaggi PEC rappresentano quindi dei documenti digitali con valore legale e per renderli una corrispondenza con rilevanza giuridica devono essere conservati a norma di legge per 10 anni.
La firma digitale viene utilizzata principalmente dai professionisti ma anche dagli enti pubblici e dalle aziende. Il suo scopo è semplice: rendere validi tutti i documenti che vengono inviati via mail o, più in generale, attraverso l’utilizzo di strumenti di natura elettronica.
La firma digitale è uno strumento attraverso il quale si ha la possibilità di autenticare la sottoscrizione di un documento non cartaceo.
In buona sostanza, si tratta dell’alternativa elettronica alla firma che viene apposta in un documento cartaceo al fine di autenticarlo.
Un documento firmato digitalmente diventa autentico, integro, non modificabile, non ripudiabile
La visura catastale è un documento o certificato rilasciato dall’Agenzia delle Entrate e contiene le informazioni relative alle caratteristiche tecniche e fiscali di un immobile o di un terreno, appartenente a una persona fisica o giuridica e riporta i dati quali: provincia, comune, sezione, foglio, particella, subalterno, ecc…
Inoltre sono presenti anche le informazioni anagrafiche e il codice fiscale dell’intestatario del bene. Nel caso in cui siano presenti più proprietari, la visura indica il numero di quote possedute da ciascuno.
Chiunque può richiedere una visura catastale.
La Camera di Commercio è un ente autonomo che svolge funzioni di interesse generale per le imprese.
Tra le funzioni più importanti cura il registro delle imprese presenti nel territorio Italiano.
I dati presenti in questo registro sono pubblici e si consultano attraverso la Visura Camerale che contiene i dati anagrafici, la natura giuridica, la data di costituzione, sede legale, partita iva, capitale sociale, titolari e soci con relative quote, amministratori ed altro.
La visura camerale è un documento pubblico e chiunque può richiederla.
Il certificato anagrafico è un certificato richiesto al Comune e sono inseriti i dati aggiornati di una persona residente, documentandone le generalità, professione, stato civile, composizione della famiglia, ecc.
I dati anagrafici sono pubblici, ma disponibili solo apponendo una marca da bollo che attualmente è di euro 16.00.
Il certificato anagrafico è utilizzabile solo per rapporti fra privati. Per le Pubbliche Amministrazioni e gestori di servizi pubblici sono utilizzabili solo le dichiarazioni sostitutive o autocertificazioni.
I certificati richiesti da studi legali , per uso notifica atto giudiziale, sono esenti da imposta di bollo.
Compila il form per richiedere un certificato al Comune. Riceverai istruzioni sui documenti da farci pervenire in caso di esenzione per uso notifica atto giudiziario o altre esenzioni previste dalla legge e sarai informato sulla tariffa e sulle modalità di pagamento
I carichi pendenti sono i processi penali in corso. Però non basta essere iscritti nel registro degli indagati di qualche Procura della Repubblica (ad esempio perché si è stati denunciati o querelati) per avere un carico pendente: occorre, almeno, essere stati rinviati a giudizio, o avere riportato una condanna.
Il casellario giudiziale è un documento che rende possibile venire a conoscenza di tutti i provvedimenti giudiziari e amministrativi di un determinato soggetto.
Come specificato dal Ministero della Giustizia, il certificato del casellario giudiziale contiene i provvedimenti in materia penale e amministrativa (i provvedimenti penali di condanna definitivi e i provvedimenti afferenti all’esecuzione penale, i provvedimenti relativi alla capacità della persona-interdizione giudiziale, inabilitazione, interdizione legale, amministrazione di sostegno – i provvedimenti relativi ai fallimenti-i quali non sono più iscrivibili dal 1°gennaio 2008-i provvedimenti di espulsione e i ricorsi avverso questi)”.
Molto spesso, questo documento viene richiesto dai datori di lavoro prima di procedere alla formalizzazione dell’assunzione. Come mai? Perché, come chiarito sopra, il casellario giudiziale permette al datore di lavoro di risalire a tutti i rapporti che il futuro dipendente ha avuto con la giustizia, in particolar modo, quelli penali.